Una buona occasione

UNA BUONA OCCASIONE  ( di Stefano Mengarelli)


Il Coronavirus ha portato l’Italia a vivere un periodo storico inedito e insospettato. Tutto sembra come sempre ma nulla è come prima… Ci guardiamo con sospetto, manteniamo distanze di sicurezza, il traffico delle strade a cui siamo abituati sembra un lontano ricordo (nostalgico?), scuole chiuse, cinema e teatri chiusi, gli inviti a rimanere a casa propria. Tutto molto strano, quasi irreale, ma nonostante tutto questa situazione è una grande occasione che non possiamo lasciarci sfuggire e abbiamo il dovere morale di coglierla.
Prima di tutto il Coronavirus ha reso evidente tutta la fragilità di cui è fatto l’uomo, ha evidenziato le nostre angosce e la nostra immanente precarietà attaccando i nostri deliri di onnipotenza e di autosufficienza che tirannicamente inchiodano la nostra vita a logiche di efficienza e prestazione disumanizzando l’umano.
Altra conseguenza del Coronavirus è che da ora in poi saremo costretti a riflettere sul modo in cui proiettivamente abbiamo sempre visto nell’altro il male, il virus, il problema… Ora siamo noi I possibili portatori del virus, perchè questa volta il “contagiato” non ha un volto, il “portatore di contagio” non ha una faccia ,non ha un colore, quindi siamo tutti, quindi sono io, quindi sei tu. Per la psicoanalisi tutto ció che è fuori è prima di tutto dentro e questo deve farci riflettere sulle soluzioni che nei muri trovano rassicurazioni.
Inoltre, questa situazione di “quarantena” ci da l’occasione per riflettere ed apprezzare quello che abbiamo e a cui nel quotidiano non facciamo più caso. Un paziente stamattina mi ha detto ” dottore, questo Coronavirus rende reale quello che ho”, è proprio così. Lo rende reale perché ci manca, e quindi lo desideriamo, perchè si sa, desideriamo solo quello che ci manca. Ora non possiamo abbracciarci, stringerci la mano, organizzare cene con amici, andare al cinema, a teatro.. Tutte cose che prima erano semplici pratiche quotidiane come bere un bicchiere d’acqua a cui non facevamo neanche troppo caso, visto che le nostre vite ci apparivano sempre più deludenti rispetto a chissà quale standard di vita.
La buona notizia è che ora tutto questo ci potrebbe mancare e potremmo arrivare a morire dalla voglia di tornare a riabbracciarci.

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